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IL clima: Veneto

 

1. ASPETTI GENERALI SUL CLIMA

Il clima del Veneto, pur rientrando nella tipologia mediterranea, presenta proprie peculiarità, dovute principalmente alla posizione climatologica di transizione soggetta a varie influenze:

l’azione mitigatrice delle acque mediterranee;

l’effetto orografico della catena alpina

la continentalità dell’area centro-europea.

In ogni caso mancano alcune delle caratteristiche tipicamente mediterranee quali l’inverno mite (in montagna, ma anche nell’entroterra, prevalgono effetti continentali) e la siccità estiva a causa dei frequenti temporali di tipo termo-convettivo.

Si distinguono:

a) le peculiari caratteristiche termiche e pluviometriche della regione alpina con clima montano di tipo centro-europeo;

b) il carattere continentale della Pianura Veneta, con inverni rigidi.

In quest’ultima regione climatica si differenziano due subregioni a clima più mite: quella lacustre nei pressi del Lago di Garda, più limitata, e quella litoranea della fascia costiera adriatica. Nel presente lavoro si troveranno indicazioni relative ai dati medi del trentennio 1961-1990 raffrontati con i dati rilevati nel quinquennio 1995-1999 dalle stazioni gestite da ARPAV – Centro Meteorologico di Teolo.

 

2. PRECIPITAZIONI MEDIE ANNUE

La precipitazione media annua (fig. 1), considerando i dati del periodo 1961-90, varia da poco meno di 700 mm riscontrabili nella parte più meridionale della Regione Veneto (provincia di Rovigo) fino ad oltre 2.000 nella zona di Recoaro-Posina nelle Prealpi vicentine.

L’andamento delle precipitazioni medie annuali si può ritenere crescente da Sud a Nord, almeno fino al primo ostacolo orografico costituito dalla fascia prealpina; nella pianura, infatti, via via che ci si sposta verso Nord si passa dai circa 700 mm medi annui riscontrabili a Rovigo fino ai 1.200 di Bassano del Grappa o ai quasi 1.300 di Conegliano.

Alla relativa uniformità della pianura, si contrappone una notevole variabilità riscontrabile nella fascia pedemontana e montana. Notevole è l’effetto imputabile ai rilievi prealpini: fra le stazioni di Isola Vicentina e Recoaro, ad esempio, distanti meno di 20 km l’una dall’altra e con un dislivello di meno di 400 m, si passa da una piovosità media annua di meno di 1.300 ad una di circa 2.000 mm.

La zona mediamente più piovosa risulta compresa nella fascia che va dai Monti Lessini, dai Massicci del Carega e del Pasubio, passando attraverso le pendici meridionali dell’Altopiano di Asiago e il Monte Grappa fino al Cansiglio e all’Alpago: in questa fascia mediamente vengono raggiunti i 1.500 mm annui.

La precipitazione media annua considerando i dati del periodo 1995-99 (fig. 2) conferma i tratti fondamentali della distribuzione delle piogge nel territorio così come evidenziata dall’analisi storica.

Si nota comunque una diminuzione abbastanza generale dei valori registrati sulla fascia prealpina, cioè dei valori massimi regionali.

Per quanto riguarda la precipitazione media stagionale, dal confronto fra i dati degli anni 1995-99 e i dati storici si è osservato che gli ultimi inverni sono stati decisamente meno piovosi con gran parte della regione al di sotto dei 150 mm in tre mesi.

Fig. 1 – Precipitazioni medie annue periodo 1961 -1990

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Fig. 2 – Precipitazioni medie annue periodo 1995 -1999

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