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26 MAGGIO 2020: TRE GIORNI DI VENTO “ANOMALO” IN QUOTA – ALTA PRESSIONE E CALO TERMICO IN MONTAGNA

Fino a venerdì 22 maggio 2020, sulla nostra macroregione Triveneta permaneva una situazione di bel tempo garantita da un cuneo anticiclonico, avanguardia dell’alta pressione delle Azzorre, presente sulla Penisola Iberica, a partire da sabato 23 maggio invece questa alta pressione si è dapprima indebolita a seguito di un’asse di saccatura a nord delle Alpi. Il fronte temporalesco è poi transitato nella tarda serata, prima notte di domenica 24 maggio, portando precipitazioni, peraltro

 

non rilevanti, ma è stato seguito da aria fredda e molto più secca.

A partire da lunedì si è poi nuovamente rafforzata sul Triveneto e gran parte di Europa l’Alta Pressione delle Azzorre.

All’alta pressione sull’Europa centrale e orientale però in questi giorni si contrappone un vasto promontorio di bassa pressione (ben visibile in fig.1) che arriva fino ai confini del Friuli Venezia Giulia e questo favorisce l’afflusso di aria secca da nord sul Triveneto.

 

Dall’immagine satellitare di questa mattina, 26 maggio, è ben evidente l’alta pressione che garantisce cielo sereno su gran parte di Portogallo, Spagna, Francia e Italia, mentre su Austria, Slovenia e resto dei Balcani prevale la nuvolosità

 

Fig. 1 Europa 26 maggio 2020

 

Conseguenze di tale contesto barico sono state:

 

  1. Calo termico, con numerose stazioni meteorologiche che sono tornate sotto lo zero dopo diversi giorni con minime sopra lo zero con temperature che di norma si registrano in piena estate (esempio i 15,2 gradi di massima ai 2080 m del Rifugio Bec de Roces a pochi chilometri dal Passo Pordoi zona Gruppo Sella). Dopo il passaggio del fronte freddo sono stati misurati -1,9°C all’arrivo della funivia del Rosetta a San Martino di Castrozza quota 2640 m. (vedi grafico fig. 2) e soprattutto in alta quota si sono misurati -7°C al Sass Pordoi 2975 m.

 

Fig. 2  Arrivo funivia Rosetta m. 2640  Calo termico e raffiche di vento

 

  1. Forti venti in quota da Nord con numerose stazioni meteorologiche che hanno superato i 100km/h. Soprattutto nell’area Dolomitica: nella zona Cortina d’Ampezzo dove in quota a 2475 m del Ra Valles si sono misurate diverse raffiche oltre i 110 km/h tra cui quella di 119 km/h delle 22.51 del 25 Maggio, replicata alle 00.30 del 26 Maggio, di 111 km/h e 110 km/h il 23 Maggio alle 22. Invece come si evince dal grafico di fig.2, in territorio trentino, si sono toccati i 101 km/h nella serata del 23 maggio al Rosetta 2640 m ed in generale abbiamo registrato raffiche tra i 60 e i 70 km/h in tutte le vette dolomitiche trentine e venete. Nelle due immagini della webcam di Ra Valles si vede chiaramente il prima (fig. 4) e il dopo (fig. 5) il passaggio del fronte freddo di sabato sera, nella prima l’umidità rappresentata dalle nuvole e dall’atmosfera fosca e poi il cielo terso e la lunga panoramica verso le vette più lontane nella seconda.

 

Questo ha consentito anche un rallentamento della fusione della neve alle quote superiori ai 2500 metri, ad esempio il nivometro di Meteotrentino al ghiacciaio del Presena a quota 2752 metri nei tre giorni precedenti all’arrivo della saccatura, aveva registrato una fusione di 28 cm (vedi fig. 3)

 

Fig. 3 Fusione neve ghiacciaio Presena 21-24 maggio (28 cm)

Fig. 4 Ra Valles Cortina d’Ampezzo (prima del passaggio del fronte freddo)

Fig. 5 Ra Valles Cortina d’Ampezzo (dopo il passaggio del fronte freddo)

 

Per Meteotriveneto

Stefano Zamperin e Giampaolo Rizzonelli

Appassionati di meteorologia e climatologia

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