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IL PEGGIORAMENTO DI INIZIO DICEMBRE 2020

Premessa

Il peggioramento del dicembre 2020 fa seguito ad un novembre particolarmente mite e con precipitazioni scarse. Ad esempio a Trento (dati Meteotrentino osservatorio Laste) la temperatura media mensile è stata di +8,5°C da confrontare con dati storici caratteristici di +6,4°C (ben 2,1°C più caldo), le precipitazioni hanno registrato un accumulo totale di 4,2 mm a fronte di un valore medio storico di 111,9 mm e dopo un novembre 2019 che aveva registrato accumuli record per 429,4 mm. Il tempo stabile di novembre è stato garantito da una serie di alte pressioni, spesso di matrice nord africana, il tempo si  è poi guastato a partire dal 1° dicembre, primo giorno di inverno meteorologico (l’inverno meteorologico inizia il 1° dicembre e termina il 28 febbraio) a seguito di un radicale cambiamento nella circolazione generale per la rapida discesa di una saccatura dal nord Atlantico, la quale ha determinato, con irruzione d’aria più fredda associata a correnti cicloniche settentrionali e da nord est, precipitazioni nevose anche a bassa quota (ad esempio in Valsugana) ma “saltando” totalmente la città di Trento e molte zone della Val d’Adige proprio a causa dei venti da nord est.

Quindi dopo gli episodi nevosi a bassa quota del 2 e 3 dicembre cosa è successo? E’ arrivata una perturbazione con un intenso richiamo sciroccale legato all’approfondirsi di una saccatura sulla Francia che ha provocato le precipitazioni che abbiamo visto da venerdì fino a domenica. In molti casi le precipitazioni e l’effetto riscaldante dei venti di scirocco hanno totalmente sciolto la neve caduta nei giorni 2 e 3 dicembre (come nel caso di Levico Terme dove erano caduti 15 cm o di Gallio sull’Altopiano di Asiago dove si erano raggiunti i 40 cm).

 

Quindi quarto giorno di nevicate copiose in quota e quarto giorno di maltempo in tutta la Ladinia e Triveneto in generale. E’ stato un peggioramento di stampo autunnale I dati sono importanti e bisogna essere precisi e quindi andiamo per ordine. Sabato è stato il giorno più pesante: sono stati registrati dai 150 ai 200 mm diffusi su tutte le valli predolomitiche e dolomitiche meridionali (Valsugana, Primiero, Agordino, Zoldano e Cadore) con la punta di oltre 600 mm sulle solite zone conosciute nel bellunese ed in alcuni punti del trentino meridionale. Si sono sommati i quantitativi dai 50 ai 100 mm del giorno prima e di domenica, per un totale diffuso dai 200 ai 300 mm. I dati sono pari ad un’alluvione (superata quella del 1966 e pari a quella del 2010, forse ancora di più, mentre quella del 2018 è un totem) e a dirla proprio tutta, è stata scampata per la quota neve, mediamente sui 1700-1800 m per tutti questi tre giorni contro i 2300-2500 dei precedenti eventi. Non ci sono stati esondazioni importanti ma c’è stata grande apprensione. Nel pieno della Ladina si sono registrati mediamente 150-200 mm in questi giorni.

Capitolo neve. Dai rilevamenti, di chi collabora con noi in questo progetto, abbiamo superato nella mattinata di oggi i 150 cm diffusi sopra i 1800 m con punte di 170 cm sopra i 2000 m. Nella giornata di sabato in tarda serata abbiamo avuto conferme che ha piovuto sino ai 2300 m sulle Dolomiti Meridionali, per una fase di circa 8 ore. Per esempio al Passo Rolle 1970 m ha piovuto per quel lasso di tempo lì con temperature intorno al +1°C. Stiamo vedendo quantitativi importanti sul nordovest dell’Alto Adige e sul nordest del Veneto. Qui si parla di importanti accumuli anche a 1800 m di quota con anche quantitativi oltre i 2000 m di quota. Detto che l’Alto Adige parte ovest non ha risentito della bolla calda di sabato, il Veneto ha risentito della bolla calda, difatti è scesa pioggia sino ai 2000 m sull’Ampezzano, Arabba ha visto pioggia, ma sembra aver risparmiato tutta la parte nordest del Comelico, dove è scesa neve intatta sempre a Misurina a circa 1750 m che ha permesso di immagazzinare quel mezzo metro in più durante quella fase. Si parla di oltre 200 cm, quasi 230 cm con il Monte Piana proprio sopra il famoso lago a 2265 m ci sono 210 cm, con neve fresca 196 (dati Arpav). La zona con più neve sembra Ravalles dove abbiamo la stazione meteo a Cortina, però non abbiamo foto o rilevazioni se non quelle automatiche di Arpav con 225 cm di neve fresca (310 totale). Per esempio il Falzarego a quota 1988 ha staccato 160 cm di neve fresca, e manca proprio quel manto sabato notte, stessa cosa notata a Cima Fertazza 2080 m, Col dei Baldi 1900 e al Rolle 1970 m. Abbiamo aggiunto le nostre osservazioni con mano grazie alle collaborazioni, nella pagina riassuntiva di tutti i dati. Ad esempio il Passo Sella 2250 (vedi foto allegata) il manto sembra fisso a 100-120 cm con accumulo eolico sui 180 cm intorno al deposito inquadrato, un luogo tra i più ventosi del peggioramento. In Valle invece siamo intorno i 30-60 cm sopra i 1300 m, di cui la maggior parte scesi nella giornata di ieri e venerdì.

Capitolo Vento. Rispetto ad esempio all’Alluvione 2018, non abbiamo dati eclatanti dalle nostre vette. Abbiamo raggiunto sabato dai 70 ai 100 kmh di vento, con i massimi al Passo Sella 2250 m con quattro raffiche sabato a 100 kmh con temperature tra i -5 ed i -1 (la massima è andata persino sino a -1°C). Rolle 85 kmh e Rodella e Col dei Rossi intorno ai 70. Ben più ventose le prealpi e la fascia predolomitica con 100 km/h al Manghen e 115 km/H al Monte Cesen.

Capitolo Temperatura. Altalena importante in questo peggioramento. Al Sass Pordoi siamo passati dai -12°C di venerdì ai -4°C di sabato sera, Al Passo Sella dai -7°C ai -1°C. Al Col dei Rossi dai -8°C ai -1,5°C. Già stamane si è scesi ai valori di venerdì. Sass a -11°C, Sella a -7°C, Col dei Rossi a -8°C. Questo calo non è stato accompagnato da nessun vento importante raffiche tra i 30 e 40 km, segno che il comparto europeo è più freddo degli ultimi inverni e quindi è stato il passaggio tra caldo e freddo ad essere stato imposto dalla perturbazione in entrata. Sono dei delta di temperatura tipici dell’autunno, ma i connotati dell’aria fredda in ingresso sono da dicembre, ma quei dicembri che conoscevamo, non quelli recenti.

Qui di seguito le precipitazioni rilevate alla stazione di Levico Terme (www.meteolevicoterme.it) della rete di Meteotriveneto in questo inizio di dicembre (1 mm di pioggia per metro quadrato equivale ad 1 litro)

 

Giorno mm
2 25,2
3 1,3
4 39,5
5 119,8
6 62,7
7 parziale 5,5
Totale parziale 254,0

 

Se andiamo a vedere i dati storici per il mese di dicembre della rete di Metotrentino l’accumulo parziale ad oggi è di 247,2 mm, negli annali fino al 1921 non troviamo mesi di dicembre altrettanto piovosi e mancano 22 giorni alla fine del mese.

 

Le precipitazioni medie per il mese di dicembre sarebbero pari a 63,9 mm.

 

Alcune particolarità relative al peggioramento e alle differenze tra zona e zona, in particolare la Valsugana e il Primiero sono stati colpiti dal vento scirocco che nella giornata del 5 dicembre e nella notte tra il 5 e il 6 ha portato la pioggia anche oltre i 2.000 anche 2300 metri come visto in precedenza, ad un certo punto della serata del 5 dicembre, a parità di quota la differenza di quota tra Trentino Orientale e Trentino Occidentale era di oltre 7°C, qui di seguito videata dei dati di Meteotrentino alle ore 19.45 del 5/12 mostra ad esempio Bieno con +8,2°C, Castello Tesino con +8,5°C e Brentonico con +0,6°C, ad un certo punto della serata del 5 dicembre la differenza di temperatura tra il lato est della Marzola (colpito dallo scirocco) ed il lato ovest (verso Trento, non colpito dal calore dello scirocco) era di oltre 6°C, per chi come Rizzonelli era partito da Trento venerdì sera alle 19.00 si è trovato sotto una fitta nevicata sulla collina per poi prendere neve da Valsorda, neve mista pioggia a Vigolo Vattaro e poi ancora pioggia da Bosentino fino a Levico Terme, idem per chi saliva dalla S.S. 47 neve a Ponte Alto e poi pioggia a Pergine Valsugana. Da notare come il contrasto tra queste masse d’aria fredda e calda abbia provocato in taluni casi il fenomeno, non molto frequente, del temporale nevoso.

Per quanto riguarda gli accumuli di neve, in molti casi questi sono influenzati dall’effetto del vento, il che è ben evidente nel confronto tra l’immagine del 1° dicembre e quella del 7 dicembre a Passo Sella (notare come il vento tolga tutta la neve dal tetto), il tutto come spiegato in apertura di articolo.

 

Altra immagine eloquente è quella del confronto tra 1 e 7 dicembre del Col Rodella.

 

 

Prima della nevicata avevamo salvato qualche immagine dei nivometri di Meteotrentino, qui di seguito quello del Presena che partiva con 90 cm il giorno 2 dicembre e in quella successiva si può notare come oggi l’accumulo abbia raggiunto i 278 cm.

 

Nivometro Presena 2-5 dicembre

 

Nivometro Presena 4-7 dicembre

 

Altre immagini eloquenti del pre e post nevicata (Passo Campo Carlo Magno, webcam Meteotriveneto)

 

 

Nelle successive due immagini i dati dei nivometri di Meteotrentino del 7 dicembre e del 1 dicembre.

 

Questa la testimonianza del socio di Meteotriveneto Riccardo Benetti abitante in Veneto ad Arzignano

 

La zona di Arzignano (VI) ha visto da inizio peggioramento 160mm totali distribuiti 40mm venerdì, ben 90mm sabato e 30mm nella giornata di domenica, in alta valle del Chiampo e Lessinia orientale la neve non è mancata con accumuli anche di 30cm, purtroppo compattatasi e parzialmente disciolti per via della forte sciroccata arrivata nella giornata di sabato che ha portato moltissima pioggia anche qui fino ad alte quote, fino ad 240mm registrati nel comune di Selva di Progno (VR)

 

La zona di Recoaro Terme (VI) confinante con la provincia di Trento è stata una delle più colpite con un quantitativo di pioggia di oltre 360mm, al vicino valico alpino di Pian delle Fugazze (TN) oltre 415mm.

 

La Zona dell’altopiano di Asiago  ha accumulato un quantitativo di pioggia tra i 200 e i 350mm (Marcesina) ma il problema maggiore qui è stato il vento dove ha raggiunto localmente i ben 73kmh nei centri di Asiago e Gallio. Diverse testimonianze nelle serate ci hanno raccontato di aver avuto il timore di un ritorno di un evento simile a Vaia, fortunatamente scongiurato.

 

 

Per Meteotriveneto

Stefano Zamperin: Presidente

Giampaolo Rizzonelli: Socio

Riccardo Benetti: Socio

 

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