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ANALISI DELLE TEMPERATURE MEDIE NELLA PRIMA DECADE DI FEBBRAIO 2012 NEL VENETO

Questo febbraio 2012 sarà sicuramente ricordato per i suoi primi 15 giorni in molte regioni Italiane sia per la quantità di neve caduta (Romagna, Marche e Abruzzo soprattutto), sia per temperature abbondantemente e costantemente sottomedia come non si vedeva da anni se non decenni. Anche il Veneto ha subito le conseguenze di questo periodo eccezionale pur tuttavia non registrando né temperature record né nevicate estese o intense. Questo articolo si propone di analizzare le temperature medie della prima decade di febbraio 2012 in Veneto usando le rilevazioni e la media climatologica di alcune stazioni ARPAV.

A livello europeo, la prima decade di febbraio ha visto una configurazione sinottica molto particolare e rara; una forte anomalia positiva nel campo dell’altezza di geopotenziale a 500hPa (rispetto alla media 1979-2010 ricavata dal modello di re-analisi climatologica CFSR del NCEP) (fig. 1a) è presente alle alte latitudini estendendosi dalle Isole Britanniche fino alla Russia settentrionale, ove l’anomalia presenta i suoi massimi valori. Al contrario, sul Mediterraneo centro-occidentale è presente una forte anomalia negativa: questa configurazione permette alle masse d’aria continentali presenti tra l’Europa Orientale e la Russia siberiana di muoversi verso l’Europa Centrale, alimentando il sistema depressionario presente sul Mediterraneo e l’Italia. Questa particolare situazione è rimasta pressoché immutata per tutta la prima decade di febbraio causando una reiterazione delle nevicate principalmente sull’Italia centro-meridionale e un progressivo e continuo abbassamento delle temperature soprattutto sull’Italia settentrionale.

Anomalie di geopotenziale (m) a 500hPa

anomalie di temperatura (°C) a 850hPa per la prima decade di febbraio 2012 rispetto alla media 1979-2010 (mensile).

Gli effetti di tale configurazione sono osservabili analizzando il campo delle temperature all’altezza isobarica di 850hPa (fig. 1b): una forte anomalia negativa è presente su tutta l’Europa continentale con minimi poco a nord della catena alpina (-12/-13°C rispetto alla media 1979-2010 di febbraio) interessando anche l’Italia centro-settentrionale (minimo relativo di -10/-11°C sull’Emilia Romagna). In contrapposizione aria molto mite è presente alle alte latitudini.

Per l’analisi delle temperature medie della prima decade di febbraio 2012 sul Veneto si sono utilizzati i dati di 35 stazioni meteorologiche automatiche dell’ARPAV (prossima immagine) , 5 per ogni provincia, scelte in maniera tale da avere una buona rappresentatività e copertura territoriale. Per il calcolo delle anomalie si è elaborata la media 1992-2010 della prima decade di febbraio per ciascuna stazione (fonte SCIA-APAT).

Stazioni utilizzate per l’analisi delle temperature medie; prov. di Belluno: Arabba (AR), Santo Stefano di Cadore (SS), Domegge di Cadore (DO), Longarone (LO), Feltre (FE); prov. di Verona: Marano di Valpolicella (MR), Castelnuovo del Garda (CN), Illasi (IL), Villafranca di Verona (VF), Salizzole (SZ); prov. di Vicenza: Malo (MA), Breganze (BR), Rosà (RS), Montegalda (MG), Barbarano Vicentino (BV); prov. di Padova: Campodarsego (CD), Teolo (TE), Legnaro (LE), Este (ES), Balduina (BA); prov. di Treviso: Volpago (VO), Villorba (VI), Conegliano (CO), Vazzola (VA), Oderzo (OD); prov. di Venezia: Portogruaro (PO), Noventa di Piave (NO), Cavallino (CA), Mira (MI), Chioggia (CH); prov. di Rovigo: Castelnovo Bariano (CB), Lusia (LU), Frassinelle Polesine (FR), Villadose (VD), Porto Tolle (PT).

 

 

Analisi delle temperature medie della prima decade di febbraio 2012 in Veneto

 

Pubblicato il 08/03/2012

 

Questo febbraio 2012 sarà sicuramente ricordato per i suoi primi 15 giorni in molte regioni Italiane sia per la quantità di neve caduta (Romagna, Marche e Abruzzo soprattutto), sia per temperature abbondantemente e costantemente sottomedia come non si vedeva da anni se non decenni. Anche il Veneto ha subito le conseguenze di questo periodo eccezionale pur tuttavia non registrando né temperature record né nevicate estese o intense. Questo articolo si propone di analizzare le temperature medie della prima decade di febbraio 2012 in Veneto usando le rilevazioni e la media climatologica di alcune stazioni ARPAV.

A livello europeo, la prima decade di febbraio ha visto una configurazione sinottica molto particolare e rara; una forte anomalia positiva nel campo dell’altezza di geopotenziale a 500hPa (rispetto alla media 1979-2010 ricavata dal modello di re-analisi climatologica CFSR del NCEP) (fig. 1a) è presente alle alte latitudini estendendosi dalle Isole Britanniche fino alla Russia settentrionale, ove l’anomalia presenta i suoi massimi valori. Al contrario, sul Mediterraneo centro-occidentale è presente una forte anomalia negativa: questa configurazione permette alle masse d’aria continentali presenti tra l’Europa Orientale e la Russia siberiana di muoversi verso l’Europa Centrale, alimentando il sistema depressionario presente sul Mediterraneo e l’Italia. Questa particolare situazione è rimasta pressoché immutata per tutta la prima decade di febbraio causando una reiterazione delle nevicate principalmente sull’Italia centro-meridionale e un progressivo e continuo abbassamento delle temperature soprattutto sull’Italia settentrionale.

 

1a

Anomalie di geopotenziale (m) a 500hPa

1b

anomalie di temperatura (°C) a 850hPa per la prima decade di febbraio 2012 rispetto alla media 1979-2010 (mensile).


Gli effetti di tale configurazione sono osservabili analizzando il campo delle temperature all’altezza isobarica di 850hPa (fig. 1b): una forte anomalia negativa è presente su tutta l’Europa continentale con minimi poco a nord della catena alpina (-12/-13°C rispetto alla media 1979-2010 di febbraio) interessando anche l’Italia centro-settentrionale (minimo relativo di -10/-11°C sull’Emilia Romagna). In contrapposizione aria molto mite è presente alle alte latitudini.

Per l’analisi delle temperature medie della prima decade di febbraio 2012 sul Veneto si sono utilizzati i dati di 35 stazioni meteorologiche automatiche dell’ARPAV (prossima immagine) , 5 per ogni provincia, scelte in maniera tale da avere una buona rappresentatività e copertura territoriale. Per il calcolo delle anomalie si è elaborata la media 1992-2010 della prima decade di febbraio per ciascuna stazione (fonte SCIA-APAT).

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Stazioni utilizzate per l’analisi delle temperature medie; prov. di Belluno: Arabba (AR), Santo Stefano di Cadore (SS), Domegge di Cadore (DO), Longarone (LO), Feltre (FE); prov. di Verona: Marano di Valpolicella (MR), Castelnuovo del Garda (CN), Illasi (IL), Villafranca di Verona (VF), Salizzole (SZ); prov. di Vicenza: Malo (MA), Breganze (BR), Rosà (RS), Montegalda (MG), Barbarano Vicentino (BV); prov. di Padova: Campodarsego (CD), Teolo (TE), Legnaro (LE), Este (ES), Balduina (BA); prov. di Treviso: Volpago (VO), Villorba (VI), Conegliano (CO), Vazzola (VA), Oderzo (OD); prov. di Venezia: Portogruaro (PO), Noventa di Piave (NO), Cavallino (CA), Mira (MI), Chioggia (CH); prov. di Rovigo: Castelnovo Bariano (CB), Lusia (LU), Frassinelle Polesine (FR), Villadose (VD), Porto Tolle (PT).


Nella prossima figura (a) è riportata l’interpolazione delle temperature medie delle 35 stazioni analizzate per la prima decade di febbraio 2012: si osservano valori compresi tra -1/0°C sulle coste (media 1992-2010 di +3/+4°C vedi fig. b), -3/-1°C sulla pianura centrale e occidentale (media +3/+4°C), -10/-3°C (media +3/-2°C) sulle aree montuose (l’interpolazione non tiene conto dell’altimetria nelle zone montuose). Le anomalie quindi sono abbondantemente negative su tutto il territorio regionale (fig.  c) con valori di -5/-4°C sulle coste, -6/-5°C sulla pianura centrale, -7/-6°C sulla pianura occidentale, -9/-6°C sulle zone montuose.
Nonostante siano anomalie davvero eccezionali per il nostro territorio, la mancanza di innevamento uniforme e consistente al suolo e la presenza costante di venti di bora non hanno permesso il raggiungimento di valori più importanti. L’effetto di rimescolamento adiabatico apportato dal vento, e in parte di avvezione di aria più mite dal mare, è evidenziato anche nella configurazione del gradiente delle anomalie di temperature (orientamento SE-NW) in quanto le coste, più esposte ai venti di Bora, hanno risentito di più di questi effetti rispetto alle zone nord-occidentali.

(a) Temperatura media (°C) a 2m della prima decade di febbraio 2012,

(b) media delle temperature riferita al periodo 1992-2010 per la prima decade di febbraio,

(c) anomalie di temperatura media della prima decade di febbraio 2012.

 

Il giorno più freddo sul territorio regionale è risultato essere il 6 febbraio quando si sono raggiunte temperature minime di parecchi gradi sotto lo zero sia in pianura (punte di -9/-11°C) sia in montagna: in particolare sull’Altopiano dei sette comuni, dove le inversioni termiche trovano un territorio favorevole per la loro formazione, si sono raggiunti valori davvero notevoli .

Temperature minime misurate dalle stazioni venete della rete MNW-CEM il 6 febbraio 2012.

 

Per concludere, si è elaborato l’andamento temporale della temperatura media della prima decade di febbraio dal 1992 al 2010 usando lo stesso campione di stazioni, al fine di osservare come si colloca, all’interno della serie temporale, il valore eccezionale misurato nel 2012: come si evince dalla figura 5, la prima decade di febbraio di quest’anno ha registrato una temperatura media notevolmente inferiore all’andamento normale dei 19 anni di serie storica. In particolare, se si analizza in senso statistico l’insieme dei dati e supponendo una distribuzione normale (gaussiana) degli stessi, si osserva che la temperatura media 92-2010 delle stazioni usate risulta pari a 3.7°C con una deviazione standard di 1.5°C. Nel grafico le rette tratteggiate raffigurano le temperature che segnano la soglia delle 2 deviazioni standard; in senso probabilistico, la probabilità che un valore sia al di fuori dell’area compresa tra le due rette tratteggiate è di circa il 5%, confermando l’estrema eccezionalità del dato misurato nel 2012. Ovviamente il campione usato e la limitata estensione temporale della serie storica non permettono di effettuare uno studio statistico rigoroso, tuttavia queste semplici osservazioni possono già dare buoni parametri di riferimento oggettivi per classificare questo evento.

 

Andamento delle temperature medie della prima decade di febbraio nel periodo 1992-2010 con media totale (linea continua scura) e 2x deviazione standard (linee tratteggiate scure). In evidenza il valore misurato per la prima decade di febbraio 2012.

 

Autore: Gianluca Ferrari – Staff MNW Veneto – www.meteonetwork.it

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